Cari lettori anche dopo solo un’ora trascorsa in mezzo agli alberi, si riduce lo stress a livello cerebrale.

Lo dimostra uno studio del 2022 realizzato recentemente dai ricercatori del Max Planck Institute for Human Development di BERLINO e pubblicata su Molecular Psychiatry di Nature.

I ricercatori hanno registrato, con la risonanza magnetica funzionale (fMRI), i cambiamenti del cervello in tempo reale.

A 63 volontari adulti sani di età compresa tra 18 e 47 anni, che non conoscevano l’obiettivo dello studio, è stato chiesto di compilare questionari, eseguire un compito di memoria di lavoro e sottoporsi a scansioni di risonanza mentre rispondevano a domande, alcune delle quali erano progettate per indurre stress sociale.

I soggetti sono stati quindi assegnati in modo casuale a due gruppi: uno avrebbe dovuto fare una passeggiata di un’ora in un ambiente urbano (un vivace quartiere dello shopping di Berlino), l’altro in uno naturale (la foresta di 3.000 ettari di Grunewald, sempre a Berlino) tra le 10 del mattino e le 17, nel periodo estivo.

I ricercatori hanno chiesto loro di percorrere un tragitto specifico senza l’utilizzo dei cellulari.

Al termine della passeggiata, ogni partecipante si è sottoposto a un’altra scansione fMRI, con un compito aggiuntivo simile al precedente, in grado di indurre stress.

Queste scansioni fMRI hanno mostrato una ridotta attività nell’AMIGDALA , una piccola struttura al centro del cervello coinvolta nell’elaborazione dello stress, nell’apprendimento emotivo e nella risposta di lotta o fuga e che si attiva, appunto, in situazioni stressogene.

Il fatto che, dopo solo un’ora a contatto con la natura si abbassi la sua attività, fornisce un inedito legame di causa-effetto sull’impatto positivo, a livello psico-fisico, che deriva dallo stare in un ambiente naturale.

Come si legge nello studio “i risultati supportano la relazione positiva precedentemente ipotizzata tra natura e salute del cervello, ma questo è il primo studio a dimostrare il nesso causale”.

GLI EFFETTI POSITIVI NELLA NATURA


Studi precedenti, infatti, scrivono gli autori nello studio, avevano già dimostrato che il trascorrere un po’ di tempo (anche poco) nella natura si associa a “una serie di benefici per la salute mentale e fisica”, tra cui la riduzione della pressione sanguigna, di ansia e depressione, ma anche al miglioramento dell’umore, della concentrazione, della qualità del sonno, della memoria e, perfino, a una più rapida guarigione. Con questo studio si dimostrerebbe il collegamento dell’impatto dell’ambiente su una specifica area del cervello.

LA CITTA' NON FA MALE


Lo studio mostra che, a differenza delle persone che sono state nel bosco, nel gruppo che per un’ora ha camminato in città l’attività dell’amigdala non diminuisce e nemmeno aumenta. Questo non significa, di per sé, osservano i ricercatori, che l’ambiente urbano non causi stress, ma potrebbe essere un segnale positivo per chi vive in città.

 Il risultato dimostrerebbe infatti che l’effetto stressante è meno potente o pervasivo di quanto suggeriscono altri studi in realtà cittadine, oppure, che il camminare si associa a benefici mentali.

                    UN MOTIVO IN PIU' PER FUGGIRE NEL VERDE

Il cervello umano si modella in base a ciò che lo circonda. L'aumento dell'urbanizzazione è uno dei recenti grandi cambiamenti nella nostra società con un impatto anche sulla salute, come si è evidenziato ulteriormente nel corso della pandemia da Covid-19. Più della metà della popolazione mondiale vive attualmente nelle città, e si prevede che la percentuale arriverà al 68% entro il 2050. Anche se l'urbanizzazione ha molti vantaggi, vivere in una città è un noto fattore di rischio per la salute mentale. Problemi di salute mentale come ansia, disturbi dell'umore, depressione maggiore e schizofrenia sono fino al 56% più comuni negli ambienti urbani rispetto a quelli rurali.

Nel discutere le possibili ricadute pratiche dello studio, i ricercatori concludono che “trascorrere più tempo nella natura potrebbe aumentare la soglia di attivazione dell'amigdala, portando a una ridotta attività dell'amigdala durante lo stress”, attenuando, probabilmente, l'impatto negativo della vita urbana e riducendo il rischio di disturbi mentali tra gli abitanti delle città.

"Questi risultati – scrivono - sono importanti anche perché confermano l'importanza di ambienti verdi accessibili nelle città. È fondamentale per gli abitanti delle città avere un parco o una foresta nelle vicinanze dove possono rigenerarsi o 'ricaricarsi' dallo stress dell'ambiente urbano. Con la nostra ricerca miriamo a richiamare l'attenzione sull'importanza della presenza della natura negli ambienti urbani e a fornire prove per le politiche di progettazione urbana, per creare più aree verdi nelle città che siano accessibili a tutti i cittadini al fine di migliorare la loro salute mentale e il loro benessere".



"Speriamo con il nostro studio di aumentare la consapevolezza sull'importanza delle aree verdi accessibili nelle città – ricordano i ricercatori - Siamo anche interessati a diverse popolazioni e gruppi di età e stiamo attualmente analizzando i dati del nostro ultimo studio su come una passeggiata di un'ora in ambienti naturali rispetto a quelli urbani influisca sullo stress nelle madri e nei loro bambini".

 Un motivo in più per uscire, anche nella pausa pranzo, e andare al parco.


IN CONCLUSIONE USCIRE FA BENE ALLA SALUTE E AL CERVELLO SIA IN CITTA' CHE IN AMBIENTI NATURALI,  QUINDI SE NON SI RIESCE AD ANDARE IN POSTI NATURALI VA BENISSIMO MUOVERSI ANCHE IN AMBIENTI URBANI.

BENESSERE MACERATESE

LI VURGACCI -PIORACO

2024-10-17 19:45

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IL SENTIERO LI VURGACCI

si trova a


PIORACO

, un piccolo paesino dell'entroterra maceratese...una vera scoperta naturale semplice e alla portata anche dei più piccolini.



Si tratta di un sentiero dentro un bosco tra mostri di pietra creati da Antonio Ciccarelli scultore marchigiano che ci fa volare con la fantasia delle sue opere


Dove le acque del fiume Potenza attraversano Pioraco, si creano come per magia una serie di cascate, gorghi, fosse e forre, create da anni di erosione. 


Un mondo magico e nascosto, forse poco conosciuto che merita di essere scoperto e secondo me è perfetto anche per fare delle gite scolastiche per elementari e medie visto la vicinanza del sentiero alla cartiera di Pioraco ed al museo.


Il sentiero de “Li Vurgacci è un percorso pedonale che richiede circa 1 ora di tempo, tra soste per pic nic e momenti in cui si osserva la natura.


 Fino a qualche anno fa il sentiero era aperto solo da Aprile a Ottobre, ma dal 2020 è aperto anche nei mesi invernali, solo dalle 10 alle 16. 


In autunno ed inverno bisogna indossare scarpe da trekking mentre in primavera ed estate è sempre consigliato per l'umidità.


L’acqua del fiume è molto fredda ed in estate può essere molto piacevole ma non da fare il bagno mentre nelle altre stagioni può essere gelida, provare per credere!


Alla fine della breve passeggiata si può arrivare fino ad una falesia dove si può fare perfino l'arrampicata...


Un sogno per grandi e piccini




Visitate Pioraco e fate una passeggiata nella natura...Buon Cammino



 


Cari lettori anche dopo solo un’ora trascorsa in mezzo agli alberi, si riduce lo stress a livello cerebrale.

Lo dimostra uno studio del 2022 realizzato recentemente dai ricercatori del Max Planck Institute for Human Development di BERLINO e pubblicata su Molecular Psychiatry di Nature.

I ricercatori hanno registrato, con la risonanza magnetica funzionale (fMRI), i cambiamenti del cervello in tempo reale.

A 63 volontari adulti sani di età compresa tra 18 e 47 anni, che non conoscevano l’obiettivo dello studio, è stato chiesto di compilare questionari, eseguire un compito di memoria di lavoro e sottoporsi a scansioni di risonanza mentre rispondevano a domande, alcune delle quali erano progettate per indurre stress sociale.

I soggetti sono stati quindi assegnati in modo casuale a due gruppi: uno avrebbe dovuto fare una passeggiata di un’ora in un ambiente urbano (un vivace quartiere dello shopping di Berlino), l’altro in uno naturale (la foresta di 3.000 ettari di Grunewald, sempre a Berlino) tra le 10 del mattino e le 17, nel periodo estivo.

I ricercatori hanno chiesto loro di percorrere un tragitto specifico senza l’utilizzo dei cellulari.

Al termine della passeggiata, ogni partecipante si è sottoposto a un’altra scansione fMRI, con un compito aggiuntivo simile al precedente, in grado di indurre stress.

Queste scansioni fMRI hanno mostrato una ridotta attività nell’AMIGDALA , una piccola struttura al centro del cervello coinvolta nell’elaborazione dello stress, nell’apprendimento emotivo e nella risposta di lotta o fuga e che si attiva, appunto, in situazioni stressogene.

Il fatto che, dopo solo un’ora a contatto con la natura si abbassi la sua attività, fornisce un inedito legame di causa-effetto sull’impatto positivo, a livello psico-fisico, che deriva dallo stare in un ambiente naturale.

Come si legge nello studio “i risultati supportano la relazione positiva precedentemente ipotizzata tra natura e salute del cervello, ma questo è il primo studio a dimostrare il nesso causale”.

GLI EFFETTI POSITIVI NELLA NATURA


Studi precedenti, infatti, scrivono gli autori nello studio, avevano già dimostrato che il trascorrere un po’ di tempo (anche poco) nella natura si associa a “una serie di benefici per la salute mentale e fisica”, tra cui la riduzione della pressione sanguigna, di ansia e depressione, ma anche al miglioramento dell’umore, della concentrazione, della qualità del sonno, della memoria e, perfino, a una più rapida guarigione. Con questo studio si dimostrerebbe il collegamento dell’impatto dell’ambiente su una specifica area del cervello.

LA CITTA' NON FA MALE


Lo studio mostra che, a differenza delle persone che sono state nel bosco, nel gruppo che per un’ora ha camminato in città l’attività dell’amigdala non diminuisce e nemmeno aumenta. Questo non significa, di per sé, osservano i ricercatori, che l’ambiente urbano non causi stress, ma potrebbe essere un segnale positivo per chi vive in città.

 Il risultato dimostrerebbe infatti che l’effetto stressante è meno potente o pervasivo di quanto suggeriscono altri studi in realtà cittadine, oppure, che il camminare si associa a benefici mentali.

                    UN MOTIVO IN PIU' PER FUGGIRE NEL VERDE

Il cervello umano si modella in base a ciò che lo circonda. L'aumento dell'urbanizzazione è uno dei recenti grandi cambiamenti nella nostra società con un impatto anche sulla salute, come si è evidenziato ulteriormente nel corso della pandemia da Covid-19. Più della metà della popolazione mondiale vive attualmente nelle città, e si prevede che la percentuale arriverà al 68% entro il 2050. Anche se l'urbanizzazione ha molti vantaggi, vivere in una città è un noto fattore di rischio per la salute mentale. Problemi di salute mentale come ansia, disturbi dell'umore, depressione maggiore e schizofrenia sono fino al 56% più comuni negli ambienti urbani rispetto a quelli rurali.

Nel discutere le possibili ricadute pratiche dello studio, i ricercatori concludono che “trascorrere più tempo nella natura potrebbe aumentare la soglia di attivazione dell'amigdala, portando a una ridotta attività dell'amigdala durante lo stress”, attenuando, probabilmente, l'impatto negativo della vita urbana e riducendo il rischio di disturbi mentali tra gli abitanti delle città.

"Questi risultati – scrivono - sono importanti anche perché confermano l'importanza di ambienti verdi accessibili nelle città. È fondamentale per gli abitanti delle città avere un parco o una foresta nelle vicinanze dove possono rigenerarsi o 'ricaricarsi' dallo stress dell'ambiente urbano. Con la nostra ricerca miriamo a richiamare l'attenzione sull'importanza della presenza della natura negli ambienti urbani e a fornire prove per le politiche di progettazione urbana, per creare più aree verdi nelle città che siano accessibili a tutti i cittadini al fine di migliorare la loro salute mentale e il loro benessere".



"Speriamo con il nostro studio di aumentare la consapevolezza sull'importanza delle aree verdi accessibili nelle città – ricordano i ricercatori - Siamo anche interessati a diverse popolazioni e gruppi di età e stiamo attualmente analizzando i dati del nostro ultimo studio su come una passeggiata di un'ora in ambienti naturali rispetto a quelli urbani influisca sullo stress nelle madri e nei loro bambini".

 Un motivo in più per uscire, anche nella pausa pranzo, e andare al parco.


IN CONCLUSIONE USCIRE FA BENE ALLA SALUTE E AL CERVELLO SIA IN CITTA' CHE IN AMBIENTI NATURALI,  QUINDI SE NON SI RIESCE AD ANDARE IN POSTI NATURALI VA BENISSIMO MUOVERSI ANCHE IN AMBIENTI URBANI.